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Dito a scatto

Intervento di puleggiotomia e tenolisi

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Che cos’è il dito a scatto? 
            I primi segni del dito a scatto sono una sensazione di rigidità e la difficoltà a piegare il dito.  Il palmo della mano può essere gonfio.  In seguito, con l’aumento dei sintomi, il dito può rimanere bloccato in posizione flessa (piegato). A volte deve essere raddrizzato con l’aiuto dell’altra mano; quando invece riesce a muoversi, si sblocca improvvisamente con uno scatto.
• Il tendine che flette il dito, passa attraverso una guaina tendinea simile ad un tunnel. Se il tendine risulta ingrossato a causa di un’infiammazione, non può più scorrere liberamente attraverso il tunnel. Questo provoca dolore e difficoltà alla funzione.
• Sul tendine può formarsi anche un nodulo che, incastrandosi nel tunnel, blocca lo scorrimento del tendine: è come cercare di far passare un filo con un nodo attraverso la cruna di un ago.
• L’uso della mano in movimenti ripetitivi può peggiorare un dito a scatto, ma non c’è alcuna prova che possa provocare l’infiammazione.  La causa, dunque, non è certa.  È una patologia molto frequente in donne di mezza età. Diabete ed artrite reumatoide aumentano la probabilità di soffrire di dito a scatto.
Che cosa è possibile fare per ottenere un miglioramento?
• In una fase precoce della patologia, è possibile alleviare i sintomi semplicemente tenendo il dito a riposo. I movimenti di presa e qualsiasi altra attività dolorosa devono essere evitati.
• Si può mantenere il dito a riposo alloggiandolo in una stecca metallica per un certo periodo (10 gg), ottenendo spesso un certo miglioramento. In una fase più avanzata della patologia, in presenza di sintomi più marcati e con il dito che si blocca frequentemente, il medico può consigliare una infiltrazione di steroidi (cortisone). Gli steroidi diminuiscono l’infiammazione e, di conseguenza, anche le dimensioni del tendine e del nodulo, permettendo così al tendine di scorrere nella guaina più liberamente.
Che cosa può fare la chirurgia?
L’intervento chirurgico è consigliato quando sia i trattamenti conservativi che l’infiltrazione, non abbiano conseguito miglioramenti apprezzabili. Si esegue una piccola incisione nel palmo e si seziona la “puleggia” (una banderella fibrosa che costituisce la parte superiore del tunnel) in modo da permettere al tendine di scorrere.  Verrà mantenuto un bendaggio per qualche giorno, lasciando al paziente piena libertà di movimento, proprio per ridurre la possibilità che si formi una cicatrice che restringa il tunnel. Durante il periodo di recupero, è importante tenere il più possibile la mano in posizione elevata, in modo da diminuire il gonfiore.  Sul palmo rimane una piccola cicatrice.
Un completo recupero richiede generalmente solo poche settimane.


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